FINANZIAMENTI INVITALIA: LE MISURE PER IL SUD - Capuano Associati
Posted on / by Antonella Capuano

FINANZIAMENTI INVITALIA: LE MISURE PER IL SUD

Invitalia è l’agenzia pubblica nazionale creata per attrarre gli investimenti e sostenere lo sviluppo d’impresa nel nostro paese con finanziamenti e incentivi. L’ente è di proprietà del Ministero dell’Economia e delle finanze, che detiene una partecipazione nel capitale del 100%.

Il ruolo dell’agenzia è quello di favorire lo sviluppo di aziende, territori e iniziative imprenditoriali. L’azione di Invitalia si sviluppa attraverso finanziamenti a progetti in settori strategici, quali l’innovazione, lo sviluppo locale, il turismo, la promozione dell’imprenditorialità di giovani e donne.

Alcuni dei finanziamenti gestiti da Invitalia sono rivolti esclusivamente ad aziende o progetti nel sud del paese. In questo articolo presenteremo le misure più significative, rinnovate di anno in anno oppure introdotte più di recente.

Cosa fa Invitalia

L’obiettivo dell’ente, come detto, è quello di sostenere lo sviluppo economico e l’attività d’impresa in settori strategici, di concerto con le politiche portate avanti dal governo. Le aree di attività dell’agenzia sono principalmente quattro:

  • Sostegno alla nascita di nuove imprese. Si tratta delle misure che favoriscono l’avvio di nuove aziende. Imprese fondate da giovani o da donne, oppure imprese individuali, o ancora, aziende che operano nei settori culturali e creativi, start up innovative, attività nei settori strategici per il Made in Italy come il turismo, la moda, la manifattura creativa 4.0.
  • Rafforzamento delle imprese già operative. Sono agevolazioni che hanno un raggio d’azione molto ampio. Ad esempio, Invitalia può investire nella patrimonializzazione delle imprese, oppure sostenere aziende che intendono proporre progetti ambiziosi nel settore dell’innovazione. Alcune delle misure prevedono anche sistemi di aiuti a voucher per l’acquisizione di consulenza specializzata da parte di professionisti esterni all’impresa. Altre, invece, sono agevolazioni specifiche per alcune aree geografiche del paese, come quelle colpite dal sisma del centro Italia.
  • Supporto ai grandi investimenti. Invitalia eroga finanziamenti per sostenere gli investimenti strategici portati avanti di concerto tra imprese ed enti territoriali. Inoltre, sostiene i progetti di grandi aziende straniere che vogliono investire in Italia, come è successo ad esempio alla coreana LG Chem, azienda della chimica che ha investito in Italia collaborando con il sistema di ricerca pubblico e privato.
  • Misure straordinarie entrate in vigore per fronteggiare l’emergenza Covid 19, a seguito del Decreto Cura Italia: la dotazione finanziaria disponibile, però, al momento è esaurita.

In questo articolo abbiamo deciso di concentrarci sugli incentivi e sui finanziamenti che Invitalia gestisce a favore delle imprese delle regioni del sud. Cominceremo parlando delle agevolazioni a favore della nascita di nuove imprese, per poi passare alle misure rivolte a imprese già esistenti.

Finanziamenti Invitalia per nuove imprese al sud

La prima misura di cui ci occupiamo è l’agevolazione “Resto al sud”, rinnovata anche per il 2022. Si tratta di un’agevolazione per sostenere l’avvio e lo sviluppo delle imprese e delle attività dei liberi professionisti nelle regioni del sud e in qualche altra area.

Le zone interessate comprendono infatti Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. Inoltre, l’agevolazione è in vigore nelle aree colpite dal sisma del Centro Italia e nelle isole minori del centro – nord.

Possono beneficiarne gli imprenditori o aspiranti imprenditori tra i 18 e i 55 anni. In caso di impresa già costituita, la data di inizio attività deve essere successiva al 21 giugno 2017.

La misura gestita da Invitalia copre le spese al 100%, con finanziamenti fino a 50mila euro (60mila per attività esercitate in forma individuale). L’ammontare può arrivare fino a 200mila euro se l’impresa è costituta da quattro soci. La copertura finanziaria è così ripartita:

  • 50% a fondo perduto;
  • 50% con finanziamento da banche convenzionate, coperto da garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi sono del tutto a carico di Invitalia.

La dotazione finanziaria complessiva è pari a un miliardo e 250 milioni di euro. A fine maggio 2022 restavano ancora più di 800 milioni di euro a disposizione.

Le attività finanziabili devono operare in settori specifici: attività produttive industriali e artigianali, oppure trasformazione di prodotti agricoli o ittici, servizi, turismo, commercio, attività di liberi professionisti.

Le spese ammissibili includono:

  • Ristrutturazione o manutenzione straordinaria di immobili (fino al 30% del budget di spesa totale)
  • Macchinari, attrezzature e impianti;
  • Dotazioni informatiche e tecnologiche;
  • Spese di gestione (fino al 20% del budget di spesa totale).

Non rientrano tra le spese finanziate le spese di progettazione e promozione, le spese per le consulenze e per il personale.

La seconda misura di cui ci occupiamo è Cultura Crea 2.0. Lo dice il nome stesso: qui ci muoviamo nell’ambito delle industrie culturali e creative e del turismo. L’agevolazione, infatti, sostiene l’avvio e la crescita di imprese nel settore turistico – culturale.

Stavolta, però, l’ambito geografico di riferimento è più ristretto: i finanziamenti gestiti da Invitalia, infatti, sono destinati solo a Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Possono presentare la richiesta di sostegno le micro, piccole o medie imprese che lavorano negli ambiti indicati più sopra, oltre ai team di persone fisiche e agli enti del terzo settore che vogliono creare un’impresa da zero.

Le sottomisure dell’agevolazione dipendono proprio dalle caratteristiche dei beneficiari.

In particolare:

  • “Creazione di nuove imprese nell’industria culturale” sostiene i gruppi di persone fisiche che intendono costituire un’impresa (entro 30 giorni dalla conferma dell’agevolazione) e le imprese costituite da non più di 36 mesi. Invitalia finanzia fino a 400mila euro progetti che prevedono la creazione di nuovi prodotti o servizi innovativi. In particolare, si tratta di progetti legati alla gestione e alla conservazione dei dati, alla fruizione dei prodotti delle industrie culturali e creative, anche su nuove piattaforme digitali, allo sviluppo di strumenti e soluzioni per ingegnerizzare la gestione del patrimonio e delle attività culturali. Le agevolazioni combinano un finanziamento a tasso zero a copertura del 40% delle spese e un contributo a fondo perduto di pari entità. La percentuale sale al 45% per progetti di imprese femminili, giovanili o con rating di legalità.
  • “Sviluppo delle imprese dell’industria culturale”. In questo caso i finanziamenti di Invitalia sostengono le imprese costituite da più di 36 mesi con una somma che può arrivare a 500mila euro. I progetti dovranno riguardare i servizi per la fruizione turistica e culturale, la promozione delle risorse culturali e il recupero o la valorizzazione delle produzioni tipiche. La misura prevede un finanziamento a tasso zero a copertura del 60% delle spese e un contributo a fondo perduto del 20%. Entrambe le agevolazioni possono essere maggiorate del 5% se il progetto è presentato da giovani, donne o da imprese con rating di legalità.
  • “Sostegno ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale” finanzia progetti di impresa presentati da onlus, imprese sociali, enti di volontariato e APS – Associazioni di Promozione Sociale. I finanziamenti di Invitalia, in questo caso, coprono fino all’80% a fondo perduto e con un massimale di 400mila euro progetti per la gestione e fruizione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio e iniziative di animazione culturale. Anche in questo caso è prevista una maggiorazione del 10% per progetti promossi da giovani, donne o imprese in possesso del rating di legalità.

Cultura Crea 2.0, inoltre, si rivolge anche alle reti d’impresa per progetti integrati.

Agevolazioni per imprese già costituite

I finanziamenti gestiti da Invitalia per le zone del sud comprendono anche agevolazioni per imprese costituite da tempo.

Una di queste è “Cresci al sud”, un fondo che acquisisce partecipazioni di minoranza nel capitale di rischio delle piccole e medie imprese. Il fondo è rivolto ad aziende con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

In questo caso Invitalia agisce acquistando azioni, obbligazioni e altri strumenti di partecipazione per un ammontare variabile tra uno e dieci milioni di euro. Tra gli obiettivi delle operazioni di “Cresci al sud”:

  • sostenere la crescita e la competitività delle PMI;
  • formare gli imprenditori in tema di finanza straordinaria, acquisizioni, gestione del passaggio generazionale;
  • strutturare una collaborazione virtuosa tra Invitalia e la proprietà o il management delle aziende;
  • favorire lo sviluppo di operazioni di private equity nel mezzogiorno.

Oltre a rispettare i parametri che permettono di identificarle come PMI, le aziende in cui il fondo “Cresci al sud” investe devono avere un valore della produzione pari o superiore a 10 milioni di euro.

Esistono altri strumenti con cui Invitalia favorisce la crescita economica e territoriale delle regioni del sud. Si tratta però di misure decisamente più strutturate: vediamole comunque, per completezza.

Una prima misura è costituita dai finanziamenti di Invitalia a vantaggio delle aree di crisi industriale nel mezzogiorno e nelle isole. Si tratta di piani di investimento destinati a favorire la ripresa di alcune specifiche aree industriali in difficoltà.

I programmi di sostegno sono gestiti in collaborazione con gli enti locali e hanno come obiettivo:

  • la ripresa delle attività industriali;
  • il mantenimento dei livelli di occupazione;
  • il sostegno a nuove iniziative di sviluppo e l’attrazione di nuovi investimenti;
  • la riqualificazione dell’ambiente.

Si tratta di investimenti ingenti, concordati in modo strategico con il Ministero dello Sviluppo Economico e con le Regioni. Tra le are di crisi industriale, ad esempio, troviamo Termini Imerese, Taranto e 281 comuni campaniidentificati nel sito di Invitalia.

Infine, un’altra misura dedicata in particolare (anche se non in via esclusiva) alle regioni del sud è quella dei Contratti di Sviluppo. Si tratta di investimenti di dimensioni ingenti negli ambiti dell’industria, della trasformazione dei prodotti agricoli, del turismo e della tutela dell’ambiente.

I finanziamenti di Invitalia per i Contatti di Sviluppo che interessano le aree del centro – sud prevedono un budget di investimento complessivo minimo di 20 milioni di euro (7,5 milioni di euro per progetti di trasformazione dei prodotti agricoli). La percentuale di copertura dei finanziamenti, a seconda della dimensione dell’impresa proponente:

  • Varia dal 40% al 60% in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;
  • È compresa tra il 30% e il 50% in Basilicata, Molise e Sardegna.

Vuoi conoscere meglio queste ed altre misure a favore delle imprese del sud Italia? Contatta il nostro studio: lo staff di Capuano Associati è a tua disposizione.

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