Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo, le novità per il 2023 - Capuano Associati
Posted on / by Antonella Capuano

Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo, le novità per il 2023

Con la Nuova Legge di Bilancio sono state apportate alcune modifiche al credito d’imposta Ricerca e Sviluppo, sia nell’ambito nazionale sia in quello dedicato alle imprese del Sud.

Ma perché questa agevolazione è così importante per le aziende del nostro territorio?

In questo articolo vedremo nel dettaglio il credito d’imposta Ricerca e Sviluppo, che cos’è e chi sono i beneficiari di questa agevolazione, le novità emerse dalla Legge di Bilancio 2023 e cosa prevedono le nuove disposizione per le Pmi del Sud.

CHE COS’E’ IL CREDITO D’IMPOSTA RICERCA E SVILUPPO

Il credito d’imposta Ricerca e Sviluppo è un’agevolazione prevista dalla Transizione 4.0 per incrementare e per promuovere gli investimenti delle aziende nei settori R&S, design e innovazione tecnologica.

Istituito per la prima volta dal Decreto del 26 maggio 2020, tale incentivo è stato introdotto per fornire un supporto alla competitività delle Pmi in un mercato sempre più digitalizzato e globale.

Inoltre con la legge di bilancio 2022 è stato prorogato per altri dieci anni, riducendo però la percentuale applicabile all’agevolazione fiscale.

Rientrando a pieno titolo anche nel nuovo approccio dell’Industria 5.0 (leggi qui il nostro articolo dedicato al tema), il credito d’imposta Ricerca e Sviluppo ha permesso in questi anni alle aziende italiane di modernizzare le proprie produzioni.

L’agevolazione prevista è utilizzabile in compensazione attraverso il modello F24, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui si sono sostenute le spese relative all’investimento in ricerca e sviluppo.

L’importo su cui va calcolato tale incentivo deve essere al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili.

Inoltre è cumulabile con le altre agevolazioni previste a condizione che tale cumulo non superi il costo sostenuto.

I BENEFICIARI DELL’AGEVOLAZIONE

Il credito d’imposta Ricerca e Sviluppo può essere richiesto da tutte le imprese che svolgono la loro attività in Italia, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti nel nostro paese.

La richiesta dell’agevolazione può essere fatta indipendentemente dalla natura giuridica dell’azienda, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime contabile seguito.

Tali imprese devono, però, rispettare le normative sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e l’adempimento degli oneri contributivi previdenziali previsti per i datori di lavoro.

Se non rispettate tali condizioni, il credito d’imposta Ricerca e Sviluppo non può essere richiesto e applicato ai propri investimenti innovativi.

La normativa prevede che siano escluse dall’utilizzo di tale sgravio fiscale le imprese:

  • In stato di liquidazione volontaria o di liquidazione coatta amministrativa;
  • In fallimento o in concordato preventivo senza continuità aziendale;
  • In qualsiasi altro stato di procedura concorsuale.

Sono inoltre escluse le imprese su cui pendono sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001.

Se la tua azienda rientra nelle casistiche previste potrai accedere al credito d’imposta Ricerca e Sviluppo,recuperare le risorse economiche investite e rendere la tua attività innovativa e competitiva nel mercato nazionale e internazionale.

LE ATTIVITA’ E LE SPESE AMMISSIBILI 

Durante gli anni le attività ammissibili per ottenere il credito d’imposta Ricerca e Sviluppo sono state modifiche e ampliate.

Per le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, la legge prevede un credito d’imposta pari al 10%, nel limite massimo annuale di 5 milioni di euro, fino al 31 dicembre 2031 (in precedenza la percentuale era del 20% su un limite massimo di 4 milioni di euro).

Alle attività di innovazione tecnologica utilizzate per realizzare prodotti o processi produttivi nuovi o sostanzialmente migliori, è riconosciuto una percentuale pari:

  • Al 10% delle spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro, fino al 31 dicembre 2023;
  • Al 5% dei costi ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro, fino al 31 dicembre 2025.

Invece, per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green la legge prevede:

  • Uno sgravio fiscale pari al 10% dei costi sostenuti, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro, fino 31 dicembre 2023
  • Una percentuale del 5%, sempre nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro, fino al 31 dicembre 2025.

Per le attività di design e ideazione estetica finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10% fino al 31 dicembre 2023, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

Dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2025, la percentuale si abbasserà al 5% dei costi sostenuti per tali attività.

Le spese ammissibili devono riguardare il personale impegnato direttamente nella produzione, i contratti di ricerca o di sviluppo, i servizi di consulenza, i costi per i materiali, le forniture e altri prodotti analoghi, le quote di ammortamento relative all’acquisto di privative industriali da terzi.

LE NOVITA’ DELLA LEGGE DI BILANCIO 2023

La Legge di Bilancio 2023 ha apportato una modifica alla scadenza per il riversamento spontaneo del credito d’imposta Ricerca e Sviluppo, spostando tale data al 30 novembre 2023.

In particolare le imprese che vogliono avvalersi di tale procedura dovranno inviare apposita richiesta all’Agenzia delle Entrate entro e non oltre tale termine.

Nella comunicazione dovranno specificare il periodo d’imposta di maturazione dell’agevolazione per cui si richiede il riversamento, gli importi del credito oggetto e tutti gli altri dati ed elementi richiesti in relazione alle attività e alle spese ammissibili.

Il riversamento può avvenire nelle seguenti modalità:

  • In un’unica soluzione entro il 16 dicembre 2023;
  • Oppure in tre rate annuali di pari importo, con l’aggiunta di interessi al tasso legale a decorrere dal 17 dicembre 2023. 

In entrambi i casi l’azienda non può avvalersi dell’istituto della compensazione, ma dovrà restituire le somme ricevute nell’importo richiesto.

IL CREDITO D’IMPOSTA RICERCA E SVILUPPO NEL MEZZOGIORNO

La nuova manovra finanziaria ha anche confermato il credito d’imposta Ricerca e Sviluppo nel Mezzogiorno, un’agevolazione esclusivamente dedicata alle Pmi del Sud Italia, con cui si promuovono e si incentivano gli investimenti in Ricerca e Sviluppo in questi territori.

Le imprese delle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo possono quindi usufruire di un’ulteriore agevolazione.

Tale credito di imposta sarà pari:

  • Al 25% delle spese sostenute per attività in ricerca e sviluppo per le imprese di grandi dimensioni;
  • Al 35% dei costi sostenuti per tali investimenti per le medie aziende;
  • Al 45% per le piccole imprese che investono in ricerca e sviluppo.

La finalità di questa agevolazione è incrementare gli investimenti e sostenere lo sviluppo e lamodernizzazione delle aziende del Sud che vogliono mettersi al pari con le innovazioni tecnologichesviluppate dalle altre imprese europee e essere maggiormente competitive nel mercato.

Come avrai compreso il credito d’imposta Ricerca e Sviluppo è fondamentale per le Pmi del nostro tessuto economico industriale, in quanto consente di recuperare le risorse economiche attivando investimenti utili per modernizzare i processi produttivi e ritornare competitive nel proprio settore.

Capuano Associati, attraverso il suo servizio GreenPassF24, ti fornisce una consulenza dettagliatasull’ottimizzazione del carico fiscale e applica una strategia ben definita di Finanza Agevolata che ti consentirà di recuperare la liquidità spesa.

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